Superbonus: no ai colpi di spugna. La Città del 19 febbraio 2023 riprende la nota diffusa dal Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli
Di seguito la versione testuale:
— Lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura del Superbonus e degli altri sconti fiscali del settore edilizio produrrà conseguenze inimmaginabili soprattutto per l’economia del Sud. A lanciare l’allarme è l’ordine degli ingegneri di Napoli, presieduto da Gennaro Annunziata. «La scelta del governo – evidenziano i professionisti napoletani – sarà devastante specie al Sud, considerato il numero di cantieri aperti e l’entità dei crediti pregressi incagliati. Norme e controlli possono essere oggetto di revisione, ma non si può cancellare di colpo questo strumento». Da fonte Ance, infatti, risulta che a fine 2022 in Italia il Superbonus ha interessato circa 360mila edifici (su 12 milioni di edifici residenziali esistenti), per un importo di circa 62,5 miliardi di euro. In Campania risultano oltre 20.700 interventi per 4,6 miliardi di euro di importo. Questi sono i valori diretti, senza valutare le ricadute sull’indotto e senza considerare i benefici occupazionali: studi di settore rivelano che 1 miliardo di investimenti nel settore costruzioni genera 17mila posti di lavoro. In Campania, con 4,6 miliardi di interventi, sono stati generati in pochi mesi circa 78.200 posti di lavoro. Vanno anche sottolineati gli effetti positivi che i bonus hanno sulla sicurezza sismica degli edifici e sulla loro efficienza energetica. «Le ragioni e le preoccupazioni del Governo – rimarcano gli ingegneri partenopei – vanno certamente considerate ma andrebbero meglio vagliate considerando dati più analitici, così da trovare una ragionevole soluzione al problema. È stato evidenziato che i bonus hanno generato una giacenza di crediti fiscali di 110 miliardi di euro legati ad attività edili, cifra rilevante in termini di disavanzo. Ma non viene valutato il fortissimo gettito fiscale generato dall’apertura dei cantieri legati ai bonus». Gli ingegneri, altresì, mettono in risalto come lo stop del governo, giunga proprio mentre l’Ue approva la direttiva “Case Green”, che obbligherà a una soglia minima di efficienza energetica per i fabbricati, e mentre prende corpo la politica di affrancamento dalle fonti fossili e di transizione energetica, con investimenti nel settore delle fonti rinnovabili.
Scelte connesse a interventi che il Superbonus agevola, peraltro già messi in atto nei numerosi interventi attuati. Un concetto quest’ultimo che evidenzia pure Antonio Lombardi, presidente di Federcepicostruzioni: «Si blocca – spiega – la transizione energetica e l’adeguamento sismico di oltre 9 milioni di fabbricati, si stroncano le residue speranze di ottenere liquidità dagli enti locali per crediti incagliati da mesi. Sono già circa 90 mila i cantieri bloccati per mancanza di liquidità: 40 mila imprese devono cedere oltre 25 miliardi di crediti nei cassetti fiscali e sono a rischio fallimento. È una situazione drammatica che deve purtroppo indurre tutti gli operatori dell’edilizia a riflettere. È giunta probabilmente l’ora di attivare iniziative dure e ferme affinché tutti capiscano la gravità della situazione». —
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