Etica, professione e mercato, confronto promosso dall’Ordine al Maschio Angioino. Il Presidente Annunziata: “Senza etica ogni altro valore si azzera”. Il Sindaco Manfredi: “Occorre imparare a fare squadra”
Quanto è importante l’etica nei rapporti fra le persone? E’ un valore fondante. Quanto conta il valore dell’etica nell’esercizio professionale? E’ un’irrinunciabile precondizione.
Concetti ribaditi con forza dal Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli, Gennaro Annunziata, nell’introdurre un confronto a più voci promosso dall’Ordine e patrocinato dal Comune di Napoli dal titolo “Essere ingegnere. La forma mentis, l’attitudine al problem solving, l’etica e la deontologia applicate al mercato del lavoro“. Il convegno si è tenuto nella mattinata di sabato 11 marzo nell’Antisala dei Baroni al Maschio Angioino.
Aprendo il suo intervento, Annunziata ha ricordato una citazione del grande matematico persiano Al-Khawarizmi, in pratica l’inventore dell’algebra così come noi la conosciamo (nell’immagine qui accanto, in un francobollo sovietico del 1983).
“Un giorno – ha detto il Presidente – chiesero al matematico un parere sul valore dell’essere umano, ed egli così rispose: Se ha Etica, allora il suo valore è 1. Se in più è intelligente, aggiungete uno zero e il suo valore sarà pari a 10. Se è ricco, aggiungete un altro zero e il suo valore salirà 100. Se, oltre a tutto ciò, è anche una bella persona, aggiungete un altro zero e il suo valore sarà pari a 1000. Però se quest’uomo smarrisce l’uno, che corrisponde all’Etica, perderà tutto il suo valore perché gli rimarranno solo gli zeri”.
Il convegno al Maschio Angioino è stato introdotto anche dal saluto di Giuseppe d’Avino, Presidente del Consiglio di disciplina, ed è stato moderato da Vittorio Piccolo, coordinatore della Commissione Giovani dell’Ordine.
GLI ARGOMENTI SUL TAPPETO
Molti i temi su cui si è articolato il confronto: evitare la fuga dei talenti dal Mezzogiorno, realizzare e gestire gli interventi previsti dal Pnrr, sostenere i progetti innovativi di impresa, affiancare i cittadini per la sicurezza e l’efficienza energetica delle proprie abitazioni.
Folto e attento l’uditorio che ha seguito tutto il confronto che si è protratto per l’intera mattinata.
IL RUOLO CENTRALE DELL’INGEGNERE
E’ evidente, come è emerso fin dalle prime battute del convegno, quanto la professione di ingegnere sia destinata ad avere un ruolo sempre più centrale nei prossimi anni, ma anche per questo sarà sempre più necessario che etica e deontologia guidino la rotta dei professionisti.
Inoltre è indispensabile per gli Ordini, come ha sottolineato il Presidente Annunziata, offrire ai propri iscritti una formazione che, oltre ad ottemperare agli obblighi di legge, sia di qualità e adeguata alle esigenze di una professione e di un contesto sociale in continua evoluzione.
L’Ordine degli ingegneri di Napoli – è stato ribadito – è sempre stato attento a questo criterio, anche rispondendo, tre anni fa, con efficacia alle limitazioni della pandemia, facendo da apripista in Italia alla formazione on line e oggi, lavorando anche a un modello che armonizzi eventi a distanza e in presenza, valorizzando i vantaggi dell’una e dell’altra modalità.
E se la formazione può e deve essere di qualità – ha aggiunto il Presidente – anche gli eventi in materia di etica e deontologia (anch’essa obbligatoria e l’evento organizzato al Maschio Angioino rientrava proprio in questo ambito) rappresentano una risorsa strategica.
IL RUOLO DEL CONSIGLIO DI DISCIPLINA
La funzione di garante ed eventualmente di censore e sanzionatore in materia di etica e deontologia professionale spetta ormai da molti anni ai Consigli di Disciplina, organismi terzi e indipendenti. Il Presidente del Consiglio di Disciplina dell’Ordine degli ingegneri di Napoli, Giuseppe d’Avino, nel suo breve intervento ha tenuto però ad evidenziare che solo una percentuale relativamente bassa di casi e vicende poste all’attenzione di questa “magistratura professionale” si conclude con un provvedimento sanzionatorio, il che rappresenta un segnale rassicurante circa il “gradiente etico” che caratterizza i professionisti napoletani.
E che cosa ha in programma la Commissione Giovani per i suoi iscritti? In cantiere – ha sottolineato il Coordinatore Vittorio Piccolo – ci sono anche iniziative per migliorare la competitività dei neo-professionisti, come per esempio corsi di “alfabetizzazione finanziaria”, sempre più necessaria a chi opera in un mercato complesso e in cui le competenze tecniche vanno affiancate da altri “saperi”.
TALK SHOW CON 4 GIOVANI INGEGNERI
Il convegno ha poi proposto un talk show interattivo fra quattro giovani ingegneri – Antonio Martinelli, Pierpaolo Errera, Annalisa Testa, Gianmarco Valletta – e due ospiti:
Giovandomenico Lepore, già Procuratore Capo della Repubblica a Napoli e Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli.
LEPORE: SUD, CONTESTO DIFFICILE, CHI NON FUGGE E’ UN EROE
Lepore, con il realismo concreto che lo contraddistingue, non ha nascosto le difficoltà, per un giovane professionista tecnico, di operare in un contesto difficile come quello meridionale e napoletano in particolare, dove scarseggiano le opportunità e in cui mancano significativi investimenti esterni. Si tratta di un contesto – ha ribadito con franchezza – “che invita a fuggire, piuttosto che a lavorarvi”.
L’ex magistrato, a questo proposito, non ha esitato a definire “eroi” i professionisti che accettano la sfida di lavorare a Napoli e va ribadito che alcuni dei giovani ingegneri che hanno animato il confronto all’Antisala dei Baroni sono riusciti a vincere questa ardua sfida, anche sapendo cogliere e valorizzare le opportunità che si sono presentate loro.
Proprio in questa capacità dei giovani meridionali di adattamento al loro contesto – ha replicato Giovandomenico Lepore – risiede uno dei motivi che possono incoraggiare la fiducia e l’ottimismo circa le capacità di ripresa del territorio meridionale e di affermazione per le nuove leve professionali, in particolare del settore tecnico.
MANFREDI: BENE LA CREATIVITA’, MA LA SQUADRA E’ IMPORTANTE
Il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi ha anch’egli sottolineato come le capacità individuali di adattamento e di inventiva siano una delle risorse vincenti dei cittadini Napoletani. Ma queste doti – ha rimarcato – rischiano anche di essere un limite: quello che talvolta manca a Napoli è infatti, secondo Manfredi, la capacità di lavorare in squadra, di agire con logica sistemica, di gestione della leadership e del team.
Queste caratteristiche – che il Sindaco ha appropriatamente definito come “soft skills” – possono e devono integrare le competenze tecniche, spesso di altissimo livello, di cui la scuola ingegneristica partenopea è riconosciuta portatrice a livello nazionale e internazionale.
I giovani colleghi ingegneri che hanno dialogato con Manfredi hanno posto al Sindaco una domanda inevitabil,e considerato il contesto in cui si svolgeva il dibattito: quanto gli sono state utili le sue competenze ingegneristiche nel suo ruolo di primo cittadino partenopeo?
INGEGNERE: MODO DI ESSERE, DI PENSARE, DI AGIRE
E Manfredi non si è sottratto alla domanda, evidenziando che “essere ingegnere è soprattutto un modo di pensare e di agire”, che riesce utile in tutti gli aspetti della vita. Ma l’ingegnere ha sempre come elemento di riferimento la razionalità, mentre – ha ammesso Manfredi – spesso in politica c’è poca razionalità. In questo contesto il Sindaco-Ingegnere ha dovuto accentuare le proprie doti di flessibilità per confrontarsi con un contesto così diverso rispetto alle caratteristiche del suo retroterra formativo.
A tale proposito Manfredi ha anche osservato come proprio le esperienze sul campo da lui fatte come docente di ingegneria, poi come Rettore dell’Ateneo Federiciano e presidente della Conferenza dei Rettori e successivamente come Ministro dell’Università e della Ricerca, gli abbiano consentito di integrare le sue competenze tecniche con quegli strumenti indispensabili per chi deve gestire ruoli di responsabilità e assumere decisioni che devono tenere conto, per esempio, anche dell’impatto sociale e ambientale delle scelte fatte.
Inoltre, secondo Manfredi, la gestione dei processi deve necessariamente passare per strutture necessariamente “gerarchizzate”, ma in cui sia fatta salva la pari dignità di tutti i componenti della squadra “un criterio – ha detto – a cui mi sono sempre attenuto”.
LA GESTIONE DELLA CITTA’
Inevitabile anche un allargamento al più ampio discorso sulla gestione della città e in questo contesto è stato toccato anche il discorso del “diritto alla mobilità” che per i napoletani appare attualmente ancora problematico. Manfredi non ha negato le difficoltà presenti, ma ha ricordato – per esempio – anche gli sforzi del Comune per accelerare la messa in servizio dei nuovi convogli già acquistati per la Metropolitana 1, rallentata da complesse procedure burocratiche, rotabili che renderanno l’esercizio di questa fondamentale infrastruttura adeguato agli standard europei.
MANFELLOTTO: SEGUITE LE VOSTRE PASSIONI
Il programma prevedeva la partecipazione anche di Maurizio Manfellotto, Presidente e Amministratore di Hitachi Rail Italy, che tuttavia non ha potuto intevenire ai lavori.
Non ha mancato tuttavia di far pervenire alcune dichiarazioni che riportiamo di seguito.
“Anzitutto – ha detto Manfellotto – vorrei consigliare ai giovani ingeneri di fare un lavoro che piaccia loro e che susciti continuo entusiasmo”. Venendo allo specifico, Manfellotto ricorda che il settore dell’elettrico si caratterizza per un trend molto positivo e quindi promettente in termini occupazionali, mentre vedo i veicoli ad idrogeno ancora lontani da un utilizzo pratico, a differenza di quelli elettrici”.
Inoltre gli ingegneri elettrici, secondo dati di Almalaurea citati dal Presidente di Hitachi Rail, possono contare su un tasso di occupazione post laurea tra i più alti, se comparati ai colleghi di altri corsi di laurea.
La professione di ingegnere – ha aggiunto Manfellotto – “è stupenda perché ti permette prima di “sognare” e poi ti dà la possibilità di realizzare concretamente ciò che hai sognato. In questo un ingegnere napoletano parete avvantaggiato. Sono stato a capo di aziende importanti e la consapevolezza di essere napoletano mi ha dato sempre una marcia in più nel mio lavoro. Marcia in più che ho trovato anche in tanti altri colleghi ingegneri napoletani che sono determinati, flessibili, accaniti nel raggiungimento del risultato“.
In occasione dell’incontro al Maschio Angioino è stato realizzato anche un sintetico REPORTAGE TELEVISIVO diffuso da alcune emittenti, con dichiarazioni di Annunziata, Piccolo, Manfredi e Lepore.
OTTIMISMO DELLA VOLONTA’
Insomma, tentando di trarre le fila di un dibattito molto articolato, si può sicuramente concludere che non mancano segnali incoraggianti che inducono a un “ottimismo della volontà”.
Infatti se è vero che il contesto (specie nel Mezzogiorno) è difficile, se è innegabile che il mercato è spesso asfittico, se per tanti giovani pur qualificati i percorsi professionali sono spesso in salita, è anche vero che l’arma segreta contro le difficoltà sta proprio nel riuscire a cogliere la differenza tra “fare l’ingegnere” ed “Essere ingegnere”, proprio come evidenziava il titolo del convegno.
Giovanni Capozzi
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