Verso la riforma dei consulenti tecnici forensi: confronto a Roma tra professionisti e istituzioni
Riforma dei consulenti tecnici forensi, un’esigenza di giustizia indifferibile: se n’è discusso nella Sala Capitolare della biblioteca del Senato (a Piazza della Minerva n.38) in un convegno sul tema “Verso la riforma dei consulenti tecnici forensi – Incontro tra professioni e istituzioni”, alla presenza di un folto pubblico e di diversi parlamentari.
Tra i relatori (in alto la locandina dell’evento): il magistrato amministrativo Ines Pisano, la psicologa Viola Poggini, l’avvocato Stefano Bertollini, l’ingegner Paolo Reale e il consigliere nazionale ingegner Carla Cappiello (con delega all’Ingegneria Forense e responsabile della Commissione del Cni recentemente insediatasi).
La Cappiello ha tenuto una lunga e circostanziata relazione sulla necessità di far approvare dal Parlamento, una riforma completa del D.P.R. 30.05.2002 n.115 – Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia.
Carla Cappiello ha anche evidenziato la necessità di disporre l’immediato l’aggiornamento delle tariffe professionali (così come esplicitamente previsto dall’art.54 del D.P.R.).
Al termine delle relazioni, pochi brevi interventi, ultimo dei quali quello del professor Nicola Augenti (componente del ristretto gruppo di lavoro della nuova Commissione Ingegneria Forense del Consiglio Nazionale Ingegneri e Coordinatore della Commissione Ingegneria Forense dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli) che ha preso atto dell’attenzione finalmente riservata dalla politica all’annoso problema della qualificazione dei consulenti dell’Autorità Giudiziaria e del giusto compenso loro spettante.
Augenti ha ricordato come solamente ausiliari dei magistrati competenti e adeguatamente pagati possano garantire al cittadino la Giustizia, atteso che le sentenze dei giudici (su questioni di contenuto tecnico) non possono che basarsi sul lavoro dei tecnici forensi. La riforma costituirebbe pertanto, non una rivendicazione corporativa, ma un’autentica esigenza sociale.
“L’auspicio di tutti – conclude Augenti – è che finalmente venga portato in Parlamento un testo di riforma (al quale stiamo lavorando) che costituisca una rivoluzione epocale“.
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