Blockchain, Smart Contract e Criptovalute. Il confronto del 24 giugno conferma la necessità di una governance

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Per gli ingegneri è uno degli sbocchi professionali più promettenti: diventare esperto nella nuova tecnologia informatica di protezione dati, detta blockchain, applicandola in più settori: bancario, legale, immobiliare. Una tecnologia che va anche governata, a tutela dei diritti dei cittadini. E quindi sono indispensabili formazione e aggiornamento continuo per gli addetti ai lavori.
Se ne è parlato nel pomeriggio di lunedì 24 giugno al Polo dello Shipping di Napoli in un incontro interprofessionale su Blockchain, Smart Contract e Criptovalute, promosso congiuntamente dall’Ordine degli Ingegneri di Napoli e dal Consiglio nazionale ingegneri (presieduti rispettivamente da Edoardo Cosenza e Armando Zambrano). Al convegno ha dedicato un servizio anche il TgR Campania, sintetizzando tutte le questioni in gioco.



A rendere interessante questa nuova professione, le prospettive di carriera: secondo il portale TechCrunch ci sono 14 aperture di lavoro al giorno per ogni sviluppatore blockchain e lo stipendio medio è alto. In Italia si possono guadagnare tra i 40mila e 50mila euro lordi l’anno.

Ma le opportunità, si evidenzia, crescono se si sceglie di lavorare all’estero. In Usa, ad esempio, si possono guadagnare fino a 130 mila dollari l’anno. E la richiesta di professionisti in questo settore “è cresciuta di oltre il 200% nel corso del 2017”, come ha evidenziato il Consigliere Tesoriere dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, Giovanni Esposito, intervenuto a portare i saluti del Consiglio.
L’incontro è stato organizzato dal Consigliere dell’Ordine di Napoli Gennaro Annunziata, componente del C3i (Comitato Italiano Ingegneri dell’Informazione), un organismo che si occupa anche delle ricadute professionali delle tecnologie informatiche in continua evoluzione.

MONETE VIRTUALI, RIVOLUZIONE REALE
Ampio spazio nel dibattito è stato dato alle criptovalute, le cosiddette monete virtuali – anche Facebook entrerà in questo mercato con la sua “Libra – che potrebbero rivoluzionare i sistemi bancari e monetari tradizionali. Perciò il Sottosegretario al Ministero per lo sviluppo economico, Andrea Cioffi, ha evidenziato la necessità da parte delle istituzioni europee e degli Stati membri di “fare squadra” per monitorare e governare il nuovo fenomeno e non esserne sopraffatti. E ha confermato l’impegno del suo dicastero a monitorare il fenomeno.

Il Mise ha infatti di recente insediato un comitato di esperti in materia di blockchain anche per definire linee di governance e gestione della nuova tecnologia informatica.
Del comitato fa parte anche l’avvocato Monica Cirillo, presidente di Adusbef Campania (associazione consumeristica che difende i diritti degli utenti dei servizi bancari e finanziari), che ha ribadito come uno scenario futuro in cui il credito venga gestito a livello globale, disintermediando il ruolo finora svolto dalle tradizionali istituzioni creditizie, possa rendere più complesso l’accesso al credito stesso e rischi di ulteriormente impoverire il tessuto economico di una realtà già fragile come il nostro Mezzogiorno.

ARRIVANO I CYBER-CONTRATTI: ADEMPIMENTI IN AUTOMATICO
Monica Cirillo ha inoltre illustrato come funzionano e a che cosa servono i cosiddetti Smart Contract, strumenti resi possibili dalla tecnologia blockchain che consentono l’adempimento automatico delle obbligazioni facenti parte di un contratto.

In sostanza, come ha spiegato Simon Pietro Romano, manager della Apple Academy di San Giovanni a Teduccio e docente della Federico II, la blockchain è soprattutto uno strumento, un’innovazione trasparente e decentralizzata che permette di registrare una serie di transazioni. “E’ come un registro – ha affermato – che raccoglie tutte le operazioni relative a un bene, materiale o immateriale, impedendone arbitrarie e dolose manomissioni. Le nuove figure professionali che vi operano sono conosciute oggi soprattutto per l’associazione al mondo delle criptovalute”.
In realtà – puntualizza Romano – è più corretto parlare di tecnici specializzati in “database strutturati in blocchi, ovvero nuovi sistemi di gestione dei dati che hanno applicazioni pressoché infinite”.

In questo scenario, come già evidenziato, gli ingegneri saranno chiamati a giocare sempre più un ruolo da protagonisti. E il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Armando Zambrano, spiega nella video intervista che segue in che modo il Cni sta curando formazione e informazione dei propri iscritti su queste nuove tecnologie, anche con l’atttivazione di appositi gruppi di lavoro.

Michele Nastri, presidente di Notartel (società nata nel 1997 per iniziativa dei due soci, Consiglio Nazionale del Notariato e Cassa Nazionale del Notariato, per realizzare e gestire servizi informatici e telematici per i notai) e componente del gruppo esperti Blockchain del Mise, ha comunque ribadito l’insostituibilità del ruolo e della funzione notarile.

“La Blockchain – ha spiegato Nastri – non potrà sostituire i pubblici registri in cui per esempio sono custoditi i dati sulle proprietà immobiliari, infatti la qualità di un registro dipende anche non solo dalla certezza del suo contenuto, ma anche dalla garanzia del soggetto legittimato all’inserimento dei dati nel registro stesso”.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Resta comunque sul tappeto il problema di una efficace normazione anche dell’intelligenza artificiale, come ha sottolineato l’avvocato Fulvio Sarzana, anch’egli componente del gruppo esperti blockchain del Mise. “La regolamentazione – ha sottolineato – va cambiata. Dal 2045 l’Intelligenza artificiale supererà quella umana, occorre dunque cominciare a pensare a parametri diversi che tengano conto della responsabilità della persona elettronica”. “Dalla fine del 2017 – ha detto Sarzana – in moltissimi Paesi del mondo si sta assistendo a una corsa alla regolamentazione dell’Intelligenza artificiale. Lo testimoniano anche i numerosi annunci relativi alla costituzione di gruppi di lavoro e alla presentazione di proposte di legge volte a disciplinare la materia. A questo proposito, anche in Italia si sta lavorando a un piano di governo che dovrebbe indicare la strada da seguire nei prossimi mesi. Si è ancora, però, lontani da una normativa che tuteli diritti e libertà dei cittadini: la cosiddetta “tirannia dell’algoritmo” è ancora una minaccia a livello globale. Trovare un minimo comune denominatore tra le leggi dei var
i Paesi è molto difficile, inoltre c’è il rischio che troppe norme blocchino l’innovazione”. Quanto alla Criptovaluta, ha evidenziato Sarzana, essa nasce “soprattutto in funzione difensiva, considerato il diffuso malcontento dei cittadini nel confronto del sistema bancario, specie dopo la crisi dei mutui subprime nel 2008. Queste nuove tecnologie cambieranno profondamente la vita di noi tutti”.

Ai lavori del convegno ha dedicato un servizio l’emittente televisiva Julie Tv, raccogliendo dichiarazioni di Armando Zambrano e di Giovanni Vitolo, quest’ultimo Presidente del Consiglio Notarile dei Distretti riuniti di Napoli, Nola e Torre Annunziata, che ha portato il saluto del notariato locale.

(testo e video interviste per il canale YouTube dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli a cura di Giovanni Capozzi)