Sostenere le Professioni per il presente e il futuro dell'Italia: appello CUP-RPT al Premier
Gli ingegneri e tutto il sistema italiano delle professioni sono a disposizione del Paese in questa fase di emergenza, e sono pronti successivamente per il rilancio, ma chiedono adesso al Governo misure di sostegno che abbiano una prospettiva almeno di medio termine.
Le proposte dei professionisti sono illustrate in un documento che è stato inviato al Premier Giuseppe Conte, a firma di tutte le professioni unite nella RTP (Rete Tecnica del Professioni) e nel CUP (Comitato Unitario Professioni).
Di seguito il documento integrale.
“Pregiatissimo Presidente,
Le scriviamo a nome delle Professioni Ordinistiche Italiane,
aderenti al Comitato Unitario delle Professioni (CUP), alla Rete
delle Professioni Tecniche (RPT) e Ordini e Collegi, per informarLa
che è nostra intenzione procedere in maniera decisa per poter
affrontare al meglio la grave emergenza sanitaria Covid-19,
mantenendo e consolidando un costante rapporto per elaborare tutte
le iniziative e proposte necessarie che consentano, al più presto,
di far ripartire il nostro Paese sostenendo tutte le persone, il
lavoro, le attività e provando a garantire ai nostri iscritti tutti
gli strumenti necessari per superare questa grave fase di emergenza,
che rischia di protrarsi a lungo con conseguenze non indifferenti.
C’è grande preoccupazione e senso di solidarietà nei confronti di
tutti i colleghi che stanno vivendo grandi difficoltà sia di vita
che professionali, sottoposti a forti preoccupazioni, derivate
dall’incertezza del futuro, affrontate quotidianamente sempre con
grande ed ammirevole forza d’animo, coraggio e compostezza.
L’attenzione è rivolta a tutti i professionisti italiani,
indubbiamente con una maggiore apprensione nei confronti dei
residenti nelle regioni più colpite e a tutti professionisti
sanitari e sociosanitari, che in queste ore, con totale abnegazione,
sono impegnati in prima linea nell’emergenza.
È indubbio che l’inaspettata crisi ha mutato le consuetudini della
nostra vita quotidiana e delle nostre professioni, con impatti
importanti sui nostri comportamenti sociali e sul lavoro dei nostri
iscritti. Siamo, altresì, consapevoli degli impatti e delle
problematiche che a più livelli questa emergenza avrà sul piano
nazionale, europeo e internazionale, condizionando le scelte future
e conseguentemente le prossime generazioni.
I Professionisti italiani conoscono bene il sistema produttivo
nazionale, a cui forniscono assistenza per garantirne il
funzionamento in sicurezza ed efficienza. Riteniamo, pertanto, di
essere impegnati in una partita fondamentale, forse la più
importante della nostra vita, poiché è in gioco il ruolo, il valore
ed il futuro della stessa Professione, così come quello del nostro
amato Paese.
Le Professioni Ordinistiche pongono al Governo due istanze essenziali:
– essere parte attiva nella definizione di politiche economiche,
sanitarie e sociali, di provvedimenti e misure per contrastare
l’emergenza e la crisi economica ormai in atto;
– di poter accedere a tutti gli strumenti di tutela del lavoro e
della salute, da gli ammortizzatori sociali e ai canali dedicati per
l’accesso alla liquidità finanziaria, da cui in larga misura fino a
questo momento i professionisti ordinistici sono stati esclusi.
Si evidenzia che è necessario attivare tutti gli strumenti di
sostegno espressamente dedicati a chi opera nella libera
professione, così come chiediamo nell’immediato con determinazione
il prolungamento della Cassa integrazione straordinaria rispetto ai
termini previsti nei provvedimenti finora adottati.
È fondamentale rammentare che il mondo professionale è altresì uno
dei settori di maggiore occupazione anche per i collaboratori e
dipendenti coinvolti presso i nostri studi e società.
L’emergenza sanitaria e le misure restrittive giustamente intraprese
hanno inevitabilmente dato vita ad una crisi che nella sua
drammaticità deve servire da volano per ripensare in maniera
concreta ed immediata al tema dell’efficienza del nostro Paese,
aumentando la competenza della Pubblica Amministrazione, sfoltendo e semplificando il
nostro apparato normativo, dando fiducia ai giovani professionisti,
rilanciando le università, qualificando ancora di più i nostri
iscritti e creando nuove opportunità di lavoro competente e
qualificato.
Un altro tema è l’ampliamento della partita del Digitale nel nostro paese.
Oggi, siamo coscienti delle difficoltà che potremmo incontrare
quanto prima, se la Banda Larga non riuscisse a reggere un flusso di
dati straordinario causato dalle necessità del “distanziamento
sociale. I cosiddetti servizi di Cloud Pubblico (localizzati
prevalentemente fuori Italia o fuori Europa), su cui si basano smart
working e numerose applicazioni internet italiane, potranno subire
rallentamenti ed interruzioni, limitando o impedendo del tutto
l’accesso a portali di condivisione e a comunicazioni in
videoconferenza, con grave danno alla produttività di aziende e
professionisti.
Per cambiare, il Paese deve puntare ad interventi coraggiosi,
servendosi anche delle professioni, in una logica della
sussidiarietà che, a prescindere dalle previsioni di legge (Jobs Act
del lavoro autonomo), rientra nelle attribuzioni e nella nostra
precisa volontà.
Siamo pronti a dare il nostro contributo e la nostra collaborazione
al Governo, al Parlamento, alla Protezione Civile, alle Strutture
sanitarie, alle Amministrazioni locali, ai cittadini. Siamo organi
sussidiari dello Stato pronti a fare fino in fondo la propria parte
per il Paese, per cui è fondamentale essere coinvolti in maniera
effettiva e proficua nelle decisioni. Per questo chiediamo di essere
ascoltati quando proponiamo norme e provvedimenti orientati alla
crescita del Paese, in modo sostenibile ed efficiente.
Per queste ragioni, i rappresentanti degli iscritti alle 21
professioni che sottoscrivono il presente documento, lavoreranno ad
una serie di proposte unitarie che tengano conto delle esigenze
generali, nella logica della sussidiarietà al Paese, principio guida
della loro attività, e di quelle specifiche delle singole
professioni. Siamo convinti che occorra individuare poche grandi
linee di intervento per il sostegno concreto alle diverse componenti
del tessuto produttivo italiano evitando la dispersione di risorse.
Occorrerà per questo prevedere interventi che agiscano non solo
nella fase di emergenza, ma anche nel periodo post-emergenziale,
quindi con un orizzonte di medio periodo (che non può essere quello
di due o tre mesi adottato, comprensibilmente, finora).
Intendiamo proporre misure di intervento lungo cinque assi di
progressione:
– fiscalità;
– forti politiche di welfare e
integrazione socio-sanitaria
– prolungamento degli ammortizzatori
sociali;
– potenziamento degli strumenti per garantire liquidità;
– predisposizione degli strumenti per la piena ripresa di opere
pubbliche infrastrutturali materiali e immateriali.
Chiediamo, inoltre, che ogni intervento a sostegno dei lavoratori
autonomi operi secondo una logica maggiormente inclusiva rispetto a
quanto avvenuto finora, considerando sempre anche i professionisti
ordinistici.
Sarà, pertanto, determinante rivedere sia le norme contenute nei Decreti
Legge legati all’emergenza, riguardanti il conferimento di un bonus
una tantum ai lavoratori autonomi che ne facciano richiesta, che le
modalità di utilizzo del Fondo per il reddito di ultima istanza.
Chiediamo infine, alle forze di Governo di considerare sin da ora le
Casse previdenziali dei professionisti quali istituzioni essenziali
per approntare una più articolata strategia di sostegno a chi opera
nella libera professione e di efficace contrasto alla crisi
economica in atto.
Siamo in una condizione complessa che può essere affrontata solo con
strumenti di portata strategica che riguardino tutte le differenti
categorie di lavoratori: 2,3 milioni di professionisti, sono ormai
in gravissima crisi e chiedono da subito interventi radicali.
Il Governo avrà l’onere, finita l’emergenza Covid-19, di assumersi
la responsabilità di scelte coraggiose, predisponendo strumenti che
consentano l’immediato avvio di investimenti non appena l’emergenza
si sarà conclusa.
Le Professioni Ordinistiche Italiane sono pronte a dare tutto il
loro supporto all’esecutivo e per questo si auspica l’apertura di un
tavolo di confronto post emergenza.
Con i più distinti ossequi.
Dott.ssa Marina Elvira Calderone – Presidente CUP e Presidente
Consiglio Nazionale Consulenti del Lavoro
Ing. Armando Zambrano – Coordinatore RPT e Consiglio Nazionale Ingegneri
Dott.ssa Sabrina Diamanti – Consiglio Nazionale Dottori Agronomi e
Dottori Forestali
Dott. Roberto Orlandi – Collegio Nazionale Agrotecnici ed
Agrotecnici Laureati
Arch. Giuseppe Cappochin – Consiglio Nazionale degli Architetti
Pianificatori Paesaggisti e Conservatori
Dott. Gianmario Gazzi – Consiglio Nazionale Assistenti Sociali
Dott. Giampaolo Crenca – Consiglio Nazionale Attuari
Dott. Massimo Miani – Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed
Esperti Contabili
Geol. Francesco Peduto – Consiglio Nazionale Geologi
Geom. Maurizio Savoncelli – Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati
Dott. Carlo Verna – Consiglio Nazionale Giornalisti
Per. Agr. Mario Braga – Consiglio Nazionale Periti Agrari e Periti
Agrari Laureati
Per. Ind. Giovanni Esposito – Consiglio Nazionale Periti Industriali
e Periti Industriali Laureati
Dott. David Lazzari – Consiglio Nazionale Psicologi
Dott. Giovanni De Mari – Consiglio Nazionale Spedizionieri Doganali
Dott. Lorenzo Aspesi – Consiglio Nazionale Tecnologi Alimentari
Dott.ssa Nausicaa Orlandi – Federazione Nazionale degli Ordini dei
Chimici e dei Fisici
Dott.ssa Barbara Mangiacavalli – Federazione Nazionale degli Ordini
e delle Professioni Infermieristiche
Dott. Alessandro Beux – Federazione Nazionale degli Ordini dei
Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie
Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione
Dott.ssa Maria Vicario – Federazione Nazionale degli Ordini della
Professione Ostetrica
Dott. Gaetano Penocchio – Federazione Nazionale Ordine Veterinari Italiani
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