La lezione di Mario Raffa, ingegnere, innovatore e “visionario concreto”
A meno di due mesi dalla scomparsa, l’Ateneo Federiciano, l’ecosistema dell’innovazione e la comunità ingegneristica napoletana rendono omaggio alla figura e. soprattutto, all’esempio di Mario Raffa, venuto a mancare improvvisamente lo scorso 10 marzo.
Il modo migliore per un evento che non fosse solo nel segno della celebrazione, ma anche per indicare una strada futura per coloro che nell’esempio di Raffa agiranno e opereranno, è sembrato un evento, programmato nel pomeriggio di venerdì 6 maggio (il programma è consultabile QUI), nel “suo” Politecnico Federiciano e dal titolo significativo. “La lezione di Mario”. Di “Mario”, si badi, non del “Professor Raffa”, quasi a sottolineare l’approccio facile, empatico, cordiale e umano (ma sempre nel segno del rigore scientifico) che rendeva motivante e incoraggiante il rapporto con Mario Raffa e che ha lasciato in chi ha operato con lui un ricordo insieme incancellabile e affettuoso.
La morte lo ha colto, alle soglie del suo 76esimo compleanno, mentre era ancora nel pieno della sua attività di “visionario concreto”, ricco di energie e di idee e immerso in numerosi progetti.
Ed ecco, di seguito, la nota di presentazione dell’evento del 6 maggio, a cura dell’Associazione Aeropolis.
“Mario Raffa è stato uomo pubblico e perbene, un professore e un politico serio e disinteressato che ha promosso l’Ingegneria Gestionale presso l’Ateneo di Napoli Federico Il. Negli anni era diventato tra gli esponenti di rilievo della scuola italiana di Ingegneria Gestionale, è stato amico di Aeropolis fin dalla fondazione dell’associazione.
Ne aveva condiviso lo spirito di servizio e l’interesse per i giovani e lo sviluppo dell’economia di un territorio come quello napoletano mortificato, prima tra tutte le considerazioni possibili che possono venire in mente, dalla mediocrità della sua classe dirigente, includendo in essa, chiaramente, quella politica istituzionale e accademica.
Mario si era dedicato con ininterrotta passione ad ampliare la cultura dell’ingegnere ai problemi del territorio e dell’impresa, nella convinzione che la ricerca scientifica e l’attività formativa hanno senso solo se riescono a creare un valore per gli altri, in primo luogo per gli studenti e per il mondo del lavoro.
Negli oltre quarant’anni di attività didattica e di ricerca è stato un fondamentale punto di riferimento per i colleghi e per gli studenti, che hanno avuto modo di apprezzare la capacità di mobilitare le persone e coinvolgerle in sfide sempre più rilevanti. È stato sempre guidato dalla convinzione che un innovatore ha l’obbligo morale di non accontentarsi mai dei risultati raggiunti, ma deve essere un centro motore di iniziative e di aggregazione sociale. Notevole è stato il suo impegno nella divulgazione scientifica, in particolare in qualità di direttore della Collana di Ingegneria Economico-Gestionale della ESI – Edizioni Scientifiche Italiane. Inoltre, ha collegato il suo impegno locale entro un contesto di relazioni Internazionali, ricoprendo ruoli di responsabilità nelle associazioni scientifiche ECSB/ICSB (European/lnternational Council for Small Business) e IPSERA (lnternational Purchasing & Supply, Education & Research Association).
Mario, fin dagli anni ’80, ha sostenuto la necessità per gli atenei di impegnarsi nella diffusione della conoscenza per la crescita economica e sociale del territorio. È stato un precursore della terza missione, promuovendo la nascita della Start Cup Federico Il, di cui è stato il primo direttore. In questo ruolo ha realizzato innumerevoli iniziative di trasferimento tecnologico e sviluppo imprenditoriale insieme ad associazioni culturali ed imprese. Chiamato a svolgere il ruolo di amministratore al Comune di Napoli ha sviluppato numerose iniziative a sostegno delle attività produttive della città. Tra i fondatori della Fondazione IDIS-Città della Scienza e presidente dell’Associazione Campania Start-Up, ha favorito l’incontro tra nuovi progetti di impresa e finanziatori privati, e non ha mai fatto mancare il proprio contributo di idee, di proposte e di sostegno alla crescita della comunità cittadina e dei giovani.
L’iniziativa del 6 maggio è un momento di riflessione sul patrimonio morale che Mario ha lasciato, con l’obiettivo di rilanciare con maggiore determinazione il progetto di impegno culturale, civico e sociale dell’Ingegneria Gestionale a Napoli ed in Campania.
Il Suo ricordo rimarrà sempre vivo nei suoi amici e compagni e nei colleghi, negli studenti ed in tutti coloro che hanno avuto l’occasione di condividere con Lui momenti di lavoro, di impegno sociale e conviviali. Le sue doti umane e la sua dedizione all’istituzione universitaria saranno sempre di insegnamento per i suoi allievi e per quanti lo hanno conosciuto e apprezzato”.
UN RUOLO DA PROTAGONISTA
Anche da queste note che Ordine Ingegneri Napoli News ha voluto riportare integralmente si ha la conferma del fatto che Mario Raffa sia stato senza dubbio il protagonista di una lunga stagione nel segno dell’innovazione.
Già ordinario di Ingegneria Economico-Gestionale alla Facoltà di Ingegneria dell’Ateneo Federiciano, si è caratterizzato come uno dei più convinti assertori della necessità di rafforzare l’abbinata ingegneria-economia, come leva strategica per lo sviluppo.
Fu protagonista in numerose iniziative dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli, dando anche preziosi suggerimenti – per esempio – nella fase di avvio dell’Associazione per lo sviluppo della finanza di progetto, nata all’inizio degli anni Duemila.
E fu relatore sempre apprezzato in tanti convegni promossi dall’Ordine stesso.
Ricercatore di chiara fama, autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali, è stato Assessore allo sviluppo del Comune di Napoli dal maggio 2008 al giugno 2011 (nella giunta guidata da Rosa Russo Iervolino) e ha ricoperto, tra le altre, le cariche di Presidente del Consiglio di corso di laurea in ingegneria gestionale, Direttore del Dieg-Dipartimento di ingegneria economico-gestionale, Coordinatore del dottorato di ricerca in Ingegneria economico-gestionale e Responsabile scientifico di Odisseo, Osservatorio sull’innovazione tecnologica e l’organizzazione.
CON I GIOVANI E PER I GIOVANI
Amato e stimato dai colleghi e soprattutto dai suoi studenti e allievi, si rese promotore di innumerevoli iniziative per la promozione dell’imprenditoria innovativa. Fu un “visionario concreto”, passando senza sforzo dalla teoria alla pratica: Mario Raffa riusciva a tradurre le sue idee e il frutto delle sue ricerche in iniziative mirate alla crescita, allo sviluppo e alla valorizzazione dei giovani talenti.
Fu tra i promotori della Fondazione Idis – Città della Scienza, nata a Coroglio nell’area ex Italsider, e poi suo vice presidente fino al 2008.
Dal 2003 al 2008 è stato Direttore della Start Cup Federico II, nel 2007 ha ricoperto la carica di Direttore scientifico del PNI – Premio Nazionale per l’Innovazione.
Nella sua funzione di Assessore al Comune di Napoli promosse partenariati pubblico-privati per lo sviluppo di nuove imprese, anche mirate a innovare e a dare nuovo impulso a tradizioni di eccellenza, come è accaduto per “La Bulla”, incubatore di proprietà del Comune, affidato in gestione al Consorzio Borgo Orefici, storico vivaio dell’arte orafa partenopea.
L’IMPEGNO GIORNALISTICO
Giornalista Pubblicista, Raffa fu anche per decenni appassionato divulgatore e polemista, collaborando regolarmente a numerose testate giornalistiche, portando sempre un contributo di chiarezza e di onestà intellettuale nei dibattiti sulle strategie per lo sviluppo e per la valorizzazione dei territori e soprattutto del potenziale umano.
Raffa esponeva le sue idee con pacatezza, sia nei dibattiti dal vivo che sulla carta stampata, ma anche con la forza di chi ha le idee chiare, guidato sempre da una lungimirante visione.
UN CARATTERE MITE E GENTILE
Mario Raffa, come già accennato, era circondato dall’affetto generale ed era tutt’altro che un accademico chiuso in una torre d’avorio: sempre sorridente, dal carattere mite e gentile, il suo approccio semplice, umile, quasi dimesso rendeva – per unanime apprezzamento – facile e gradevole relazionarsi e soprattutto lavorare con lui.
E l’immenso lutto che l’aveva colpito – la perdita dell’amato figlio Lelio – non ne aveva scalfito la profonda umanità.
ATTIVITA’ INSTANCABILE
Per finire, ancora qualche cenno biografico, ulteriore dimostrazione della sua instancabile e multiforme attività.
Nato a Calvi San Nazzaro, nel Beneventano, il 17 marzo del 1946, Mario Raffa si laurea nel 1973 in Ingegneria Elettrica.
Subito dopo la laurea, Raffa svolge brevemente l’incarico di direttore tecnico nello stabilimento campano di una multinazionale, entrando poi nel CSEI – Centro Studi di Economia Applicata all’Ingegneria. Nel 1974 inizia il suo impegno didattico nell’Università Federico II di Napoli.
Vincitore di una borsa di studio in Economia applicata all’Ingegneria alla Federico II di Napoli si dedica all’attività di ricercatore sia in Italia che all’estero.
Alla fine degli anni Ottanta, grazie a una borsa di studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è ricercatore all’Università di Newcastle Upon Tyne, nel Regno Unito. Trascorre inoltre lunghi periodi come ricercatore negli Stati Uniti, in Giappone, e in giro per l’Europa (Olanda, Spagna e Svezia).
Gli anni dal 1991 al 2004 lo vedono inoltre impegnato come docente anche all’Accademia dell’Aeronautica Militare di Pozzuoli.
Nel Governo Prodi ha fatto parte del Gruppo di Lavoro “Ricerca e Innovazione” della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’insegnamento e l’opera di Mario Raffa – questo il messaggio che emerge anche dall’evento del 6 maggio al Politecnico Federiciano – vivranno e proseguiranno ora nell’impegno dei tanti che hanno raccolto da lui il testimone e ne onoreranno l’esempio.